Batman, alias Nicholas Sanvito: l’uomo che ha trasformato il dolore in carezza e la paura in speranza

25.12.2025

di Luisa Procopio

Ci sono storie che non chiedono di essere raccontate: pretendono di esserlo. Perché restare in silenzio, davanti a certe vite, sarebbe un'ingiustizia. La storia di Nicholas Sanvito è una di quelle che ti entrano piano, ma poi non se ne vanno più. Ti restano addosso. Come un battito che accelera. Come una lacrima che arriva senza chiedere permesso.

Prima di essere Batman, Nicholas è stato un bambino felice. Un figlio. Un ragazzino che correva dietro a un pallone e che, sugli spalti, aveva sempre lo stesso sguardo ad aspettarlo: quello di suo papà. Un padre che non amava il calcio, ma amava immensamente suo figlio. E allora non c'erano scuse, non c'era maltempo che tenesse: pioggia, vento, neve. Lui c'era. Sempre. Perché l'amore vero non ha bisogno di passioni in comune, solo di presenza.

Poi, a 15 anni, quel mondo si spezza. La morte del papà arriva come un colpo improvviso, di quelli che non ti lasciano il tempo di capire. Nicholas perde una guida, un porto sicuro, una mano sulla spalla. E in un istante smette di essere un ragazzo. La vita lo costringe a crescere troppo in fretta, a diventare uomo mentre dentro è ancora un figlio che vorrebbe tornare sugli spalti a cercare quello sguardo.

Passano gli anni. Nicholas va avanti, come fanno quelli forti per necessità. Ma a 25 anni il destino torna a bussare, senza delicatezza. Una giornata qualunque. Il rientro a casa. La doccia. Un gesto automatico. Poi quell'autopalpazione. E il gelo. Qualcosa non va. Qualcosa è cambiato per sempre.

La diagnosi è una parola che fa paura anche solo a pronunciarla: seminoma, secondo stadio. Nicholas entra in ospedale, viene operato, affronta la chemioterapia. La chiama "la pozione arancione", come se darle un nome più leggero potesse renderla meno feroce. Ma il corpo resiste, mentre l'anima vacilla. Arriva la depressione. Profonda. Silenziosa. Un buio che ti inchioda al divano e ti fa pensare che forse non ce la farai più.

E invece, proprio lì, quando tutto sembra finito, nasce qualcosa. Non una vittoria, non una guarigione. Una decisione. Nicholas sente che non può arrendersi. Che deve dare un senso a quel dolore. E allora fa una cosa che pochi avrebbero il coraggio di fare: cammina.

Nicholas Sanvito a Roma
Nicholas Sanvito a Roma

700 chilometri a piedi fino a Roma. Un passo dopo l'altro. Con il corpo stanco, con il cuore pesante, ma con la volontà di chi non vuole morire dentro. È un pellegrinaggio dell'anima, sostenuto dall'associazione "Fondazione Bianca Garavaglia". Ogni chilometro è una ferita che brucia e una speranza che nasce.

Arriva a Roma. Ma non è la fine. È l'inizio.

È lì che nasce Batman.

Non un supereroe dei fumetti. Ma quello vero. Quello che non vola, ma entra in punta di piedi nelle corsie degli ospedali. Quello che non combatte con la forza, ma con l'empatia. Nicholas indossa un mantello e diventa il supereroe delle corsie. Un simbolo. Un sorriso inatteso. Un abbraccio quando tutto fa paura.

Incontra bambini che combattono battaglie troppo grandi per la loro età. Piccoli corpi attaccati alle flebo, ma con un coraggio che spiazza. Nicholas li guarda e capisce una cosa fondamentale: non è lui l'eroe. Loro lo sono già. Lui è solo lì per ricordarglielo. Per dire: "Non sei solo. Io ci sono."

Ma anche i supereroi sono umani. E la vita, ancora una volta, decide di mettere alla prova Nicholas. A maggio 2025, durante i controlli di routine, emerge una nuova ombra: una macchiolina sospetta al collo. Otto millimetri di cattiveria. Un tumore diverso dal primo. Nessun perché. "Solo sfortuna", dice Nicholas. Ancora una volta.

Intervento. Poi la radioterapia metabolica. Dal 29 dicembre, all'Istituto dei Tumori di Milano, cinque giorni in isolamento. Cinque giorni radioattivo, lontano dal mondo. Cinque giorni in cui sarà lui, da solo, con le sue paure. Ma anche con tutto l'amore che ha seminato.

Oggi, nel giorno di Natale, Nicholas è ospite del programma La Porta Magica su Rai 2. In studio non c'è Batman. C'è l'uomo. Gli occhi si riempiono di lacrime davanti al video dei bambini che firmano il suo mantello. Ogni firma è una promessa. Un legame che non si spezzerà mai. Il dolore si fa più forte quando appare il piccolo Filippo, volato via troppo presto. Ma chi è stato amato così non muore mai davvero.

E poi c'è Samuel. Un bambino ipovedente, affetto da una malattia rara. Un bambino che "vive a colori", nonostante tutto. Questo piccolo ometto nonostante veda la vita in scala di grigi ha una grinta e una solarità disarmante, lo contraddistingue il sorriso e la battuta sempre lì, sempre pronta. Nicholas gli regala un momento che resterà per sempre: Samuel diventa ufficialmente l'assistente di Batman. In quell'istante, il mondo si ferma. Non esistono malattie. Esiste solo la gioia pura di essere visti, riconosciuti, scelti.

Batman ospite de LA PORTA MAGICA RAI2
Batman ospite de LA PORTA MAGICA RAI2

Nicholas Sanvito non è solo un supereroe. È un uomo che ha sofferto, che ha avuto paura, che è caduto e si è rialzato. È un cuore enorme che ha deciso di non chiudersi, ma di spalancarsi agli altri. È l'eroe dei grandi e dei piccini. E i grandi e i piccini oggi fanno il tifo per lui, con tutto l'amore possibile.

A te, Nicholas, va un augurio che nasce dal profondo:

che la vita smetta di metterti alla prova e inizi finalmente ad abbracciarti.

Che tu possa sentire, nei giorni più duri, la forza di tutti i sorrisi che hai regalato.

Che il tuo mantello continui a raccogliere firme, speranze e sogni.

Perché chi trasforma il dolore in amore non perde mai.

E tu, Batman delle corsie, sei la dimostrazione vivente che l'eroe più potente è quello che sceglie di restare umano. Sei un grande, sei un vero supereroe.